Gli archeologi che conducono scavi in un vigneto nel nord Italia hanno portato alla luce un pavimento a mosaico ben conservato pensato fino al III secolo d.C., riferisce Angela Giuffrida per il Guardian. L’andana di piastrelle multicolori e finemente modellate faceva parte della fondazione di una villa romana.
I funzionari scoprirono per la prima volta tracce dell’antica residenza in una zona collinare sopra il paese di Negrar di Valpolicella, vicino a Verona, nel 1922. Ma ci sono voluti quasi un secolo per i ricercatori di tornare al sito, secondo Camilla Madinelli del quotidiano locale L’Arena. Una squadra del Soprintendente di Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Verona ha iniziato a scavare nella zona la scorsa estate, ma ha dovuto mettere in pausa i lavori in mezzo alla pandemia di COVID-19.
Appena una settimana dopo aver ripreso gli scavi, gli archeologi hanno trovato i mosaici sotto un filare di viti, riferisce il Guardian.
“Dopo innumerevoli decenni di tentativi falliti, parte del pavimento e delle fondamenta della villa romana situata a nord di Verona, scoperta dagli studiosi un secolo fa, è stata finalmente portata alla luce”, notano le autorità locali in un comunicato.
A NEGRAR UN TESORO ARCHEOLOGICO SOTTO LE VIGNEDopo innumerevoli decenni di tentativi falliti, finalmente è stata…
Pubblicato da Comune di Negrar di Valpolicella lunedì maggio 25, 2020
Il team ha scoperto le piastrelle, così come porzioni della fondazione della villa, “pochi metri” sotto la superficie del vigneto, secondo la dichiarazione. Per rendere disponibile e accessibile il “tesoro archeologico hidden nascosto sotto i nostri piedi”, i ricercatori collaboreranno con le autorità e i proprietari del vigneto. Il processo richiederà probabilmente tempo e risorse significative.
“Crediamo che un sito culturale di questo valore meriti attenzione e debba essere valorizzato”, dice all’Arena il sindaco di Negrar di Valpolicella Roberto Grison, come tradotto dal Guardian. “Per questo, insieme al sovrintendente e ai responsabili dei fondi agricoli, troveremo il modo di rendere fruibile questo tesoro.”
Il mosaico non è l’unico interessante ritrovamento recente legato alla storia romana antica. Il mese scorso, una dolina si è aperta nella strada al di fuori del Pantheon, rivelando sette lastre di selciato provvisoriamente datate tra il 27 e il 25 a. C.
Dopo mesi di blocco, le istituzioni culturali e i musei italiani stanno iniziando a riaprire con nuove misure di sicurezza volte a ridurre il rischio di nuova trasmissione del coronavirus. Come riferisce Euronews, il Parco Archeologico di Pompei ha riaperto questa settimana con controlli di temperatura, percorsi a senso unico e altre restrizioni di allontanamento sociale. Il Colosseo, nel frattempo, è impostato per accogliere i visitatori a partire dal 1 giugno. I turisti devono indossare maschere e sottoporsi a controlli di temperatura prima di entrare.