Scarpa nasce a Venezia. Gran parte della sua prima infanzia fu trascorsa a Vicenza, dove la sua famiglia si trasferì quando aveva 2 anni. Dopo la morte della madre, quando aveva 13 anni, si trasferì con il padre e il fratello a Venezia. Carlo frequenta l’Accademia di Belle Arti dove si concentra sugli studi di architettura. Diplomato all’Accademia di Venezia, con il titolo di Professore di Architettura, ha fatto apprendistato con l’architetto Francesco Rinaldo. Scarpa sposò la nipote di Rinaldo, Nini Lazzari (Onorina Lazzari).
Tuttavia, Scarpa rifiutò di sostenere l’esame professionale pro forma che il Governo italiano tenne dopo la seconda guerra mondiale. Di conseguenza, non gli fu permesso di esercitare l’architettura senza associarsi con un architetto. Quindi, coloro che lavoravano con lui, i suoi clienti, associati, artigiani, lo chiamavano “Professore”, piuttosto che “architetto”.
La sua architettura è profondamente sensibile ai cambiamenti del tempo, dalle stagioni alla storia, radicata in una sensuale immaginazione materiale. Fu consulente di tesi di Mario Botta insieme a Giuseppe Mazzariol; quest’ultimo era il Direttore della Fondazione Querini Stampalia quando Scarpa completò la sua ristrutturazione e il suo giardino per quell’istituzione. Scarpa ha insegnato disegno e Decorazione d’Interni all ‘”Istituto universitario di architettura di Venezia” dalla fine degli anni quaranta fino alla morte. Mentre la maggior parte del suo lavoro costruito si trova nel Veneto, ha realizzato disegni di paesaggi, giardini ed edifici, per altre regioni d’Italia, oltre a Canada, Stati Uniti, Arabia Saudita, Francia e Svizzera. Il suo nome ha 11 lettere e questo è usato ripetutamente nella sua architettura.
Uno dei suoi ultimi progetti, la Villa Palazzetto di Monselice, rimasta incompleta al momento della sua morte, è stata modificata nell’ottobre 2006 dal figlio Tobia. Questo lavoro è uno dei progetti paesaggistici e di giardino più ambiziosi di Scarpa, nonostante il Santuario di Brion. È stato eseguito per Aldo Businaro, il rappresentante di Cassina responsabile del primo viaggio di Scarpa in Giappone. Aldo Businaro muore nell’agosto del 2006, pochi mesi prima del completamento della nuova scalinata di Villa Palazzetto, costruita per commemorare il centenario di Scarpa.
Nel 1978, mentre si trovava a Sendai, in Giappone, Scarpa morì dopo essere caduto da una rampa di scale in cemento. Sopravvisse per dieci giorni in un ospedale prima di soccombere alle ferite della sua caduta. È sepolto in piedi e avvolto in lenzuola di lino nello stile di un cavaliere medievale, in un angolo esterno isolato del suo Cimitero Brion a forma di L a San Vito d’Altivole in Veneto.
Nel 1984 il compositore italiano Luigi Nono gli dedica la composizione per orchestra in micro-intervalli A Carlo Scarpa, Architetto, Ai suoi infiniti possibili.