Signori di Ferrara
Nel 1264 l’erede di Azzo, Obizzo II (1264-93), fu creato signore perpetuo dai ferraresi sotto la pressione della forza guelfa. Il papa, legittimo signore del territorio ferrarese, inizialmente non si oppose a questa azione ma in seguito iniziò a contestare il governo estense. Il potere di Obizzo II era però in crescita e si era fatto eleggere signore di Modena nel 1288 e di Reggio nel 1289. Nel xiv secolo la casa d’Este attraversò periodi difficili e tempestosi, non solo a causa delle sue controversie con il papato, ma anche a causa di dissensi interni, a volte molto pericolosi. La casata riuscì, tuttavia, a rafforzare la propria posizione, e, sotto Nicolò II (regnante 1361-88), detto lo Zoppo, vi fu costruito il famoso Castello Estense, opera dell’architetto Bartolino da Novara, che divenne simbolo del potere della città di Ferrara e sicura difesa dai pericoli esterni. Al fratello e successore di Nicolò II, Alberto V (regnante 1388-93), si deve l’erezione dell’Università di Ferrara, destinata ad una fama duratura; fu ottenuta da papa Bonifacio IX come concessione nel 1391.
Il regno di Nicolò III (1393-1441), figlio di Alberto, segnò il rafforzamento della dominazione estense a Ferrara e l’introduzione dell’influenza estense in generale nella politica italiana. Dopo aver sconfitto un tentativo dei padovani di raggiungere l’egemonia a Ferrara, il duca Estensi divenne intermediario nelle contese politiche e militari negli stati italiani ed estese i suoi domini. Personalmente, Nicolò era noto per la sua sensualità; corre un detto ferrarese: “Su entrambe le sponde del Po sono tutti figli di Nicolò.”Fece decapitare suo figlio Ugo e la sua giovane seconda moglie, Parisina Malatesta, perché furono giudicati colpevoli di adulterio insieme. Ma si dedicò alle manifestazioni esteriori di una fede religiosa—andando in pellegrinaggio al Santo Sepolcro e a Sant’Antonio di Vienna e ospitando il concilio ecumenico del 1438 che rappresentò un tentativo infruttuoso di riunire di nuovo le chiese occidentale e orientale. (Questo consiglio è stato poi trasferito a Firenze. Sembra addirittura che sia stato vicino ad ottenere la successione di un erede estense agli stati milanesi, ma morì improvvisamente, forse avvelenato, il 26 dicembre 1441.
Mentre Nicolò III elevò lo stato estense ad una posizione elevata nella politica italiana nonostante i suoi limiti territoriali e finanziari, il figlio naturale e successore scelto, Leonello (regnato 1441-50), conferì a Ferrara una notevole distinzione nel campo dell’arte e della cultura. Leonello era stato educato dall’umanista Guarino Veronese, chiamato a Ferrara da suo padre, e il periodo del suo regno era quello in cui Ferrara ha rappresentato un vivace centro di cultura e umanesimo, riempito con pittori (Pisanello, Jacopo Bellini, Rogier van der Weyden, Andrea Mantegna), architetti (Leon Battista Alberti), e gli studiosi (centraggio sul Guarino Veronese).