Daughters of the Dust

Il film non racconta una storia in alcun senso convenzionale. Racconta di sentimenti. In certi momenti non siamo sicuri di ciò che viene detto o significato, ma alla fine capiamo tutto ciò che è accaduto – non in modo intellettuale, ma in modo emotivo. Apprendiamo di membri del popolo Ibo che sono stati portati in America in catene, come sono sopravvissuti alla schiavitù e mantenuto i loro ricordi di famiglia e, nelle loro case isolate al largo, mantenuto pratiche tribali dall’Africa pure. Vengono a salutare la loro terra e i loro parenti prima di partire per una nuova terra, e c’è la sensazione che tutti loro stiano andando nel viaggio, e tutti stiano indietro, perché la famiglia è vista come un’unica entità.

“Daughters of the Dust” è stato realizzato da Dash per un periodo di anni per un piccolo budget (anche se non sembra economico, con la sua lussureggiante fotografia a colori, i suoi eleganti costumi e la musica ritmata della colonna sonora). Ha fatto il film come se si trattasse di avvenimenti in parte presenti, ricordi razziali in parte offuscati; Mi è stato ricordato la bella scena picnic in famiglia in “Bonnie e Clyde”, dove Bonnie va a dire addio a sua madre.

Non c’è una trama particolare, anche se ci sono frammenti di dramma e momenti di conflitto e riconciliazione. I personaggi parlano in una miscela di inglese, lingue africane e un patois francese.

A volte sono sottotitolati; a volte capiamo esattamente quello che stanno dicendo; a volte capiamo l’emozione ma non le parole. Il fatto che alcuni dei dialoghi siano deliberatamente difficili non è frustrante, ma confortante; ci rilassiamo come bambini in un picnic in famiglia, non capendo tutto, ma sentendoci a casa con l’espressione di esso.

Il film sembrerebbe avere scarse prospettive commerciali, eppure con il passaparola sta attirando un pubblico in costante crescita. Al Film Forum di New York, ha incassato $140.000 in un mese. Il Centro cinematografico della School of the Art Institute di Chicago ha fatto affari in piedi lo scorso gennaio, e lo ha riportato di nuovo. Si apre commercialmente oggi al Fine Arts di Chicago, e in altri mercati selezionati.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Previous post ATC Loudspeakers-Monitor da studio professionali
Next post Diventare un tecnico veterinario in Colorado