Ridurre extracellulare osmolalità da 10-12 mOsm/L riduce volemia cottura in vitro in tessuti di ratti maschi. La gravidanza è associata ad una simile riduzione dell’osmolalità plasmatica (pOsm), nonché ad alterazioni della cottura dei barocettori e ad una ridotta attività riflessa dei barocettori. I meccanismi per l’attività ridotta del baroriflesso non sono ancora compresi, ma hanno importanti implicazioni per il mantenimento dell’omeostasi cardiovascolare nella donna incinta. Pertanto, questo studio è stato progettato per verificare se i cambiamenti nell’osmolalità plasmatica alterano la scarica del barocettore durante la gravidanza. I ratti di controllo in gravidanza e vergini in gravidanza sono stati anestetizzati, i vasi femorali sono stati cannulati per la misurazione della pressione arteriosa e dell’infusione di farmaci e il nervo depressore aortico, contenente afferenti barocettori, è stato isolato e preparato per la registrazione. L’osmolalità plasmatica è stata misurata prima e 30 min dopo iniezioni intraperitoneali graduate di NaCl (50-1500 mOsm/L). La pressione arteriosa, la frequenza cardiaca e l’attività del nervo depressore aortico (ADNA) sono state misurate continuamente prima e dopo le iniezioni. Un’iniezione di 50 mOsm/L NaCl ha diminuito significativamente il pOsm ma non ha alterato l’ADNA in entrambi i gruppi. Allo stesso modo, 1200 iniezioni di NaCl mOsm/L hanno aumentato significativamente pOsm e non hanno avuto alcun effetto sull’ADNA in entrambi i gruppi. Il carico di sale di 1500 mOsm aumentava significativamente pOsm e ADNA nei ratti gravidi, e negli animali vergini aumentava pOsm ma evocava una paradossale diminuzione dell’ADNA. Gli studi degli autori indicano che pOsm ha effetti minimi sull’attività dei barocettori, che non sono significativamente diversi durante la gestazione. I loro risultati suggeriscono che i dati in vitro di ratti maschi che indicano una correlazione tra pOsm e scarico di barocettori non sono applicabili in animali femmine intatte anestetizzate.