I Doni dello Spirito Santo possono essere presi in tre modi. In primo luogo, da qualsiasi beneficio ricevuto da Dio; per tutte le sue grazie provenienti dal suo amore, che è attribuito allo Spirito Santo, tutti possono essere chiamati suoi doni. Il secondo, e più appropriato, per i beni soprannaturali. Il terzo, e più propizio, da alcune perfezioni soprannaturali, con cui l’uomo è preparato al movimento di Dio; y de estos hablamos al questo con S. Tom. 1. 2. q. 68. Essere supuesto.
P. ¿Qué es don? R. Que es un’abitudine soprannaturale ordinare una persona di essere pronto mobile dallo Spirito Santo. Arte del fe se dan en laglesia siete la vostra donazione del Espíritu Santo, como consta del cap. 11. de Isaías, donde se numeran todos por summer palabras en que hablando de Cristo dice: E il resto su di lui, lo spirito del Signore spirito di saggezza, e intelectus, lo spirito del concilio, e di fortezza, lo spirito di conoscenza e di pietà, e riempirli il timore del Signore. Ci sono quindi sette doni dello Spirito Santo: il dono della sapienza, il dono della comprensione, il dono del consiglio, il dono della forza, il dono della conoscenza, il dono della pietà, e il dono del timore di Dio. Di questi, i primi quattro appartengono alla parte intellettiva e la perfezionano, e gli altri tre alla volontà, perfezionando le loro forze appetitive. Questi doni sono necessari, perché l’uomo ottenga la sua salvezza eterna; perché senza seguire il movimento di Dio, nessuno può essere salvato, e per questo l’uomo è preparato per mezzo di questi doni, come dice San Tom. già citato ad 2.
P. Qual è l’effetto di ciascuno dei doni dello Spirito Santo? R. Che ognuno ha il suo munero peculiare. Quello della sapienza, che è il più eccellente di tutti, e quindi corrisponde alla carità, è dato a giudicare delle cose divine dalla sua altissima causa che è Dio. Quello della comprensione serve per la perfetta penetrazione di ciò che è credibile per fede, e quindi corrisponde a questa virtù. Quello del consiglio illustra di comandare e consigliare in quelle cose che devono essere agite secondo le regole e le modalità della ragione; e quindi questo dono corrisponde alla prudenza. Quella della fortezza ci fa disprezzare i pericoli per quanto gravi possano essere, incoraggiandoci in essi con fiducia e sicurezza nel favore di Dio. Corrisponde quindi alla virtù della fortezza. La pietà che corrisponde alla religione è data per offrire a Dio ogni riverenza e venerazione in modo superiore a quello con cui la religione fa, seguendo più che le regole della prudenza, l’infiammazione dello spirito divino. Si estende a venerare dopo Dio tutti gli uomini in quanto sono le sue opere, specialmente i giusti e santi. Quella della scienza separa ciò che è credibile da ciò che non lo è, giudicandolo dalle cause create in quanto attraverso i suoi mezzi veniamo a conoscenza degli invisibili, e così corrisponde anche questo dono alla fede. La paura serve, o a temperare la volontà, e che non degeneri in presunzione, o a separarsi dalle delizie per una ragione maggiore di quella dettata dalla temperanza, cioè per timore di Dio; e quindi questo dono corrisponde prima alla speranza, e seconda alla temperanza.